Radio Fiemme e l’importanza di scegliere

Radio Fiemme e l’importanza di scegliere

Dopo 7 anni di avventure assieme alla creatura di Giuliano e Tarcisio,ieri, ho lasciato.

In realtà le mie dimissioni sono frutto di ben due mesi di preavviso, perchè non puoi mica chiudere una collaborazione a tempo indeterminato con il tuo direttore responsabile in poco meno di 15 giorni, in teoria.

Ma ho chiuso la porta dopo aver consegnato le chiavi, le conoscenze, le speranze e le idee.. no quelle no, me le tengo, e mi sono presa i 40 giorni di ferie arretrate per pensare un po’.

Qualcosa è andato male, storto, sottsora, alla barolè…

Quello che posso fare è fare un auto esame e capire in me, quello che non è andato, evitando di ipotizzare, accusare, giustificare, martirizzare.

Quello che non andava sicuramente in me, nell’ultimo periodo, è che andavo a una velocità solo mia (tipico, eh?)

che a volte è comodo, perchè al massimo che poi gli altri devono fare, è dondolarsi spazientiti al bordo della pensilina e aspettare passivamente se per un motivo o per l’altro, come sempre, faccio ritardo. Come sempre, sti cazzo di mezzi pubblici eh? E non è questo un fatto sbagliato in sè, è che se ci riduciamo a essere solo dei vettori passivi, da A a B, da B ad A… e a usare questi vettori per le performance che ci danno, lì si, che rischiamo di sbagliare di grosso.

Non siamo treni, o corriere, o diligenze, anche se credevo di essermi ormai ridotta a un mulo da soma con tutte le colpe.

Ricorda che quando le cose diventano così, nei rapporti umani, è ora di scendere. O almeno, per me è stato così. E “de corsa”.

Perchè anche solo in questo ultimo anno, in questo ciancicare ragliato, ho incontrato persone meravigliose. E rischiavo quasi quasi di dimenticarmene di settimana in settimana. Che sfiga eh?

Ho avuto il privilegio di toccare, sentire, ascoltare e alle volte lasciarmi contaminare da vite che se fossi corsa via per rispettare l’orario, le avrei viste sfrecciare fuori dal vetro.

E sai cosa? probabilmente una di quelle vite, se sei arrivato qui, è anche la tua.

Questo Po.St ti riguarda, e ti riguarderà sempre di più, spero.

Perchè ho scelto di scendere, e fermare questa corsa di treni senza dover per forza buttarmi sui binari per sentirmi bene.

Ho scelto di guardare negli occhi quello che arriverà e non accettare più di chinare la testa per sopportare meglio i carichi.

Buon viaggio radio, io ti guardo e ti saluto con la mano dalla pensilina.

Po.St.

Po.St.scriptum:

qualche cartolina (brutta) di questi strani incontri, mica tutte perchè mi dimentico sempre delle foto (ma se ne hai tu da girarmi, io le aspetto eh <3)

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